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1 Comment
Risponde il dott. Luigi Santarella,
Laurea in Medicina e Chirurgia Università di Bologna,
Ordine Dei Medici di Ravenna N° 3151
Buongiorno Girolamo,
grazie della stima e dell’attenzione,
l’Ossigeno Terapia Iperbarica può essere senz’altro d’aiuto per la patologia di cui soffri.
Dal tuo racconto non si capisce la causa per cui sei stato sottoposto all’intervento chirurgico (un trauma, per esempio?) quindi sarebbe bene se ci chiarissi questo particolare per avere un quadro più completo.
L’effetto fisiopatologico di questa malattia è una progressiva ostruzione della rete vascolare dell’osso da cui consegue una la crescente sofferenza dell’osso con morte cellulare, la cosiddetta “necrosi”.
La presenza dell’edema intraspongioso, generato dalla sofferenza ischemica, diminuisce il flusso sanguigno con sofferenza tissutale, ischemia e, appunto, edema instaurando così un circolo vizioso con aumento della pressione intraossea e della sofferenza ischemica.
Grazie alle azioni antiedemigena, antinfiammatoria e sul metabolismo osseo, l’ossigenoterapia iperbarica è quindi assolutamente appropriata nel trattamento di queste forme di osteonecrosi asettica ed è utile per come conservativo adiuvante in questo tipo di patologia.
Grazie alla collaborazione interdisciplinare con gli specialisti ortopedici è quindi possibile sviluppare un percorso terapeutico che comprenda cicli di ossigenoterapia iperbarico (il protocollo ausl di Bologna prevede 90 sedute come massima durata del trattamento) con lo scopo di favorire la guarigione o il miglioramento della sintomatologia.
Il mio consiglio quindi è di rivolgerti a un centro iperbarico di fiducia o, se vorrai, al Centro Iperbarico Bologna, per una valutazione clinica ed eventualmente effettuare OTI.
Se vuoi contattare la nostra segreteria puoi farlo al numero 051 606124.
Cari saluti
Dott. Luigi Santarella
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